È Nicola GENOVESE che racconta …
Quando varcarono per la prima volta il cancello del “Maddalena” a Cadimare, una piacevole sensazione s’impadronì di tutti loro.
Si sentivano liberi … respiravano quell’aria di mare a pieni polmoni, la continua nebbiolina e la pioggia di Firenze erano ormai un lontano ricordo. L’ambiente era accogliente, immerso nel verde e da una parte circondato dal mare.
La prima palazzina, adibita a dormitorio, era pulita ed elegante. Le vecchie camerate di Firenze erano un lontano ricordo. Qui vi erano camere spaziose che ospitavano dieci – dodici allievi sistemati in lettini singoli, con alle spalle l’armadietto personale. Erano comunicanti con i bagni e le docce. La mensa al piano terra era ampia, pulita e il vitto ben curato. Il Direttore di mensa era il Maresciallo Lampò al quale lamentavamo di darci spesso le uova. E le vendeva bene!! … Illustrando con enfasi i vari tipi di cottura … fritte … a occhio di bue … strapazzate … ecc. Tra gli addetti al servizio mensa, c’era una figura mitica che aveva seguito il collegio da Firenze, il napoletano Cutillo.
Nella seconda palazzina c’erano le aule di studio assegnate per squadre e per nomi con un ampio tavolo d’appoggio.
Gli impianti sportivi comprendevano: palestra, campo di calcio, pallacanestro, pallavolo e pista di atletica in terra battuta. Insomma, la nuova vita di collegio si presentava sotto buoni auspici nel segno della tranquillità e della comodità.
Nella seconda metà degli anni settanta, il “Maddalena” verrà ammodernato negli edifici e nel confort della vita individuale e collettiva. Saranno ampliati gli spazi per lo sport con l’aggiunta del tennis, nuoto e baseball e avrà un’importante squadra di calcio che, vincendo diversi tornei annuali, raggiungerà la “Promozione”. Verranno promosse anche attività culturali come dibattiti, cineforum, spettacoli teatrali, concerti, e si terranno conferenze da parte di scrittori e premi letterari.