Siamo giunti alla conclusione di questo bellissimo viaggio nei ricordi condivisi da onfine e onfini e raccolti nel libro “Noi siamo Onfini”, pubblicato dall’ANCEAO nel 2020. L’ultimo articolo nell’indice di quel libro è stato scritto da Francesco Balestrino attuale Presidente Onorario dell’ANCEAO. Il titolo del racconto di Francesco è “una storia, noi siamo onfini”.
Continueremo a pubblicare altri racconti. In particolare quelli pubblicati nel libro “C’era una volta … in collegio” realizzato dal Club Ex Allievi nel 2014 e non inclusi nella raccolta del libro del 2020.
È Francesco BALESTRINO che racconta …
Diventare Comandante di Cadimare è stata sicuramente la mia più grande emozione vissuta durante il servizio, addirittura più grande di quella che provai quando, dopo il diploma, mi arrivarono i gradi da Ufficiale dell’Aeronautica, giovane Sottotenente.
Nella base in riva al mare, nel Golfo dei Poeti, ho trascorso la giovinezza, l’adolescenza … sono diventato adulto.
Un angolo di Paradiso cantato e lodato da tutti, dove la natura non è stata certamente avara mettendo davanti ai nostri occhi uno splendido e meraviglioso quadro da ammirare ogni giorno per la sua immensa bellezza.
Oggi posso dire che il collegio è stata un’esperienza, per me, fondamentale e vissuta con la consapevolezza che lì avrei costruito il mio futuro.
Quando, alla fine del mio periodo di comando, venni trasferito a Roma, volli lasciare al personale una testimonianza della mia permanenza regalando alla base un quadro nel quale veniva rappresentata una squadriglia di idrovolanti, un gruppo di allievi, la palazzina del circolo e Portovenere con quella straordinaria chiesa sul mare che tutto il mondo ci invidia.Un quadro che in pratica rappresentava la tipologia di attività svolte nel tempo, un insieme di cose che hanno caratterizzato l’attività operativa e scolastica.
Su quel quadro feci scrivere questa frase: “una piccola base dove palpita il cuore dell’O.N.F.A., qui ho conosciuto maestri di vita, ho apprezzato persone da ammirare, ho imparato da tanti e tanto imparerò ancora, senza mai perdere il senso di appartenenza che vivrà con me. Cadimare nel cuore e nella mente”.
Sono trascorsi un po’ di anni da quando venni trasferito a Roma e devo dire che nel tempo ho potuto apprezzare ancora di più quella lunga esperienza che mi ha permesso di conoscere tantissime persone e condividere con loro l’affetto per la base e per la grande organizzazione di cui ho fatto parte.
Ho continuato e continuo a sentirmi parte integrante dell’O.N.F.A..
Ora che sono Presidente dell’Associazione degli ex Allievi mi sento di poter fare ancora molto per aiutare quei ragazzi che purtroppo hanno perso la guida della famiglia.
Nel 2015 abbiamo inaugurato il monumento ai nostri Padri, posizionandolo all’ingresso del collegio vicino alla statua di “Umberto Maddalena”, e questo offre un motivo in più di riflessione ogni volta che torniamo a Cadimare. L’opera fu realizzata dall’ex allievo Maurizio Guidi, affermato architetto e scultore al quale va il nostro sincero ringraziamento.
Nel corso degli anni mi sono reso conto del valore illimitato delle nostre madri che, rimaste sole, hanno saputo affrontare con dignità e coraggio ogni tipo di difficoltà consentendo a noi di vivere la nostra vita e costruire il nostro futuro.
Le mamme sono certamente la chiave di volta della famiglia e sono sicuro che hanno sofferto le pene dell’inferno mentre, pur addolorate, mostravano dignitosamente tanto coraggio.
Pensando alla mia, posso affermare con certezza che ho avuto la fortuna di essere figlio di una grande donna che ha saputo affrontare la vita con il coraggio di un guerriero superando con determinazione tutte le avversità.
Dal 1968 a oggi sono passati cinquantasei anni e devo dire che non è mai venuto meno quell’entusiasmo giovanile, che ancora oggi mi caratterizza, quel desiderio di valorizzare ogni cosa dandole la giusta importanza e l’adeguato valore.
Cerco in tutti i modi di sentirmi utile alla causa, perché l’O.N.F.A. è diventata la mia pelle ed io non posso fare a meno di farmi coinvolgere e proporre iniziative per ribadire con forza la sua importanza.
Ero un ragazzino di quattordici anni quando varcai il cancello dell’istituto insieme a mio fratello Nando. Nostro padre era da poco volato nel cielo infinito e noi stavamo per cominciare l’avventura del collegio … un’avventura da vivere con tanti timori e ricca d’incognite come per tutti gli altri ragazzi del collegio.
Eravamo veramente tanti e le prime notti furono davvero dure, i pensieri torturavano la mente, quante paure … la nostalgia ci faceva piangere senza limiti, il buio della notte ci avvolgeva rendendo più intime le nostre sofferenze. Piano piano ci siamo conosciuti a fondo diventando amici e assaporando quel senso di fratellanza che tanto ci accomunava e ci lega ancora adesso.
Una delle cose che mi ha colpito in questi anni, è aver conosciuto i figli di Luigi Conti e di Umberto Maddalena, … ecco per me è come volare in un mondo magico dove realtà e fantasia si mischiano creando un filo conduttore che alimenta il vivere quotidiano.
Ai due piloti sono intestati l’istituto e la base che lo ospita, il loro volo è continuato e continua attraverso il club e l’associazione che dal 1975 ci uniscono facendoci rivivere quei sentimenti così profondi come quando eravamo bambini. … La fratellanza per prima.
Alberto Luigi Conti e Luciano Maddalena si sono ritrovati in collegio insieme, come i loro padri durante la vita operativa di piloti di idrovolanti.
L’aeroporto Luigi Conti ha modificato nel tempo le sue funzioni e denominazione fino a quella attuale, ma l’istituto, unico in Aeronautica, è rimasto all’interno della struttura, dove era arrivato nel 1958 proveniente da Firenze.
Oltre sessanta anni di storia vissuta da tanti ragazzi orfani, nel pensiero dei padri scomparsi e nella nostalgia della famiglia lontana.
Il tempo corre, ma rimane vivo quel senso di appartenenza anche nel ricordo di chi non c’è più.
Tante sono le persone che hanno guidato i ragazzi lungo i sentieri della vita, persone che non hanno mai lesinato l’insegnamento e sono state vicino agli allievi con sincero ed apprezzato affetto.
Gli ex allievi si ritrovano una volta all’anno, tutti insieme, e non v’è dubbio che ogni incontro sia ricco di grande emozione, un turbinio di sentimenti che esaltano il bene e la fratellanza che li unisce.
Da qualche tempo l’istituto ospita anche le ragazze, in precedenza nell’istituto “F. Baracca” a Loreto, che accoglieva anche i maschietti più piccoli.
E’ bello ripercorrere nel ricordo, i momenti più significativi del “Maddalena” attraverso la sua storia. Costituito inizialmente a Gorizia nel 1930 e intitolato al Ten. Col. Umberto Maddalena nel 1931, fu trasferito prima a Firenze e poi, nel 1958, nel Golfo dei Poeti rinomato in tutto il mondo per la sua bellezza, permettendo ai suoi ragazzi di scrivere importanti e significative pagine … ”quelle della loro vita”.
Guardo avanti, ma non posso non pensare a quanti fratelli ho conosciuto, a quante persone mi hanno aiutato e condiviso oltre quaranta anni della mia vita.
Leggo testimonianze e aneddoti che non hanno età risalenti agli anni trenta quando il collegio era a Gorizia.
Non posso non pensare ai nostri superiori, ai Direttori che si sono succeduti nell’attività non certo facile di conduzione degli istituti, a tutto il personale che ci ha accompagnato con affetto in tutto il nostro percorso.
La maturità mi porta a riflessioni importanti, a rivalutare tante cose, a capire meglio atteggiamenti e comportamenti.
L’attuale Capo di Stato Maggiore dice che l’Aeronautica, e noi dell’O.N.F.A., insieme, siamo una grande famiglia, ed è vero.
Il filo conduttore con i nostri padri non è mai venuto meno, i loro insegnamenti fanno parte di noi insieme al loro esempio.
Ricordo un Comandante, il Ten. Col. Marchetti (ex allievo anche lui), che al termine di un pranzo di corpo, per motivare maggiormente il proprio personale, disse: <<Dovete pensare
solo ed esclusivamente ai nostri allievi, … li dovete vedere ovunque … anche nei cassetti delle vostre scrivanie>>.
Quelle parole si sono stampate nella mia mente diventando immediatamente un’importante linea guida del mio lavoro.
Ogni volta che torno a Cadimare non posso fare a meno di pensare a quanti ragazzi hanno trascorso lì la propria infanzia, alle volte mi sembra di vederli, di sentirne la voce mentre si rincorrono giocando a pallone.
Quel piccolo campo da calcio, così come quelli di pallacanestro e pallavolo, è stato teatro di vere sfide sportive, dove bravura e ardore erano il nostro pane.
Riuscii a convincere il Direttore ad iscrivere la nostra quadra di calcio ai Campionati Dilettanti di La Spezia, e durante tre meravigliosi anni di partecipazione, riuscimmo anche a centrare una fantastica e storica promozione in seconda categoria, diventando in breve tempo la squadra da battere e da ammirare.
Certo, giungendo a Roma, mi resi conto, a conferma delle convinzioni che avevo, che all’interno della forza armata vi era una modesta conoscenza dell’O.N.F.A. Si scopre la sua esistenza solo quando, purtroppo, accade l’irreparabile. Nel mio periodo trascorso allo SMA ho favorito e organizzato eventi alla Casa dell’Aviatore con l’obiettivo di promuoverne e accrescerne la conoscenza.
Nel concludere …. il mio pensiero corre a tutti coloro che ci hanno amato, a quelli che ci hanno donato il loro tempo, ai nostri Istitutori e Istitutrici, Direttori e Direttrici, Educatori ed Educatrici. Un pensiero commosso ai nostri fratelli e sorelle che ci hanno lasciato e che hanno condiviso con noi il tempo vissuto.
Un sentito grazie all’O.N.F.A. e all’Aeronautica.