È Raoul RESTUCCI che racconta … (Raoul ci ha lasciati nel settembre 2018)
… Continua …
Così è accaduto anche per gli allievi ONFA di Gorizia che nel 1941 e 42 aprirono le sfilate di Roma per festeggiare il 28 marzo, data di fondazione della Regia Aeronautica come Forza Armata. Le immagini di quelle sfilate sono riportate sul sito del 4º Stormo https://www.associazione4stormo.it/ . Esse confermano la perfezione raggiunta dagli allievi goriziani nelle esercitazioni militari in ordine chiuso ed hanno tanto giovato al prestigio del “Maddalena”.
Mostrano due particolari di grande significato. Nella prima sfilata, quella del 1941 in Via del Mare in cui gli allievi vengono guidati dal Cap. Angelo Vespignani proveniente dall’Accademia della Farnesina – istituzione fascista – si vede Vespignani che passando davanti a Mussolini, fa il saluto romano. Nella seconda sfilata, quella del 1942 in Via dei Fori Imperiali, gli allievi sempre al comando di Angelo Vespignani,
ma questa volta nelle vesti di Capitano della Regia Aeronautica, si nota che Vespignani passando davanti a Mussolini, fa il saluto abbassando la sciabola come previsto per i militari.
Non ricordo che noi allievi abbiamo in alcun modo commentato questo passaggio, non tanto quello da una divisa all’altra, ma quello da una ideologia ad una posizione “super partes” quale quella di un militare.
Era possibile che noi ritenessimo una cosa normale che Vespignani, dopo anni di lavoro in una istituzione aeronautica, pensasse di far parte di quella famiglia, dove peraltro aveva riscosso prestigio e ottenuto brillanti risultati.
Ho spesso pensato a questa metamorfosi di Vespignani, e col passare degli anni sono giunto a questa mia conclusione che ritengo molto vicina alla verità. «essere ammesso alla Farnesina e uscirne promosso, può solo dire che tu abbracciato l’ideale fascista».
Non so come sia arrivato al “Maddalena” di Gorizia. Immagino che la Farnesina mettesse a disposizione di enti ed istituti i propri diplomati, e che l’ONFA, dopo un’intervista o semplicemente avendo preso nota dei “curricula” degli interessati, avesse poi effettuato la scelta di Vespignani. Una scelta vincente.
Vespignani, fascista puro, arriva al “Maddalena” di Gorizia; l’istituto è diretto dai militari della regia Aeronautica, l’ambiente non è fascista – a parte uno o due slogan – “Libro e moschetto, fascista perfetto” nella sala cinema, ma non è antifascista. È il tipico ambiente di una Scuola Militare: disciplina, esercitazioni militari, molta educazione fisica, studio. Nessuna politica.
Vespignani si adegua. Nei sei anni passati insieme al “Maddalena” non l’ho mai sentito dire una parola né a favore né contro il partito fascista. Il suo compito era di addestrare e a questo si dedicava. Era molto preparato, e la sua attività era anche favorita dalle risorse esistenti: una palestra con sbarra e parallele, quadro svedese, funi, pertiche, e all’esterno un campo sportivo con pista da quattrocento metri, campi di basket e pallavolo, pedane per lanci e piste per salti anche con l’asta. Ed è su questi campi che trasforma i ragazzi in atleti.
Ma i successi ottenuti da Vespignani, sono particolarmente sorprendenti in montagna, grazie alla disponibilità di una colonia a Monguelfo, in Val Pusteria. Purtroppo Cadimare poté usufruirne solo per qualche tempo, poiché quella struttura fu poi alienata. Non c’era cima o rifugio delle Dolomiti che non fosse stato raggiunto dagli allievi del “Maddalena”.
Mi piace ricordare un’impresa eccezionale che certamente sarebbe stata registrata nel Guiness dei primati. Un gruppo di quaranta – cinquanta allievi, tra i quali dei dodicenni, partimmo in bicicletta – una pesante Torpado – la mattina presto da Monguelfo seguendo questo percorso: Dobbiaco, Cimabanche, Cortina, Pocol, Passo Falzarego, discesa di Rocca Pietore, e sempre in bici, Malga Ciapela.
Da qui, bicicletta in spalle, a piedi salimmo al rifugio Fedaia.
La mattina dopo: discesa a Canazei, salita a Passo Pordoi, Passo Gardena, e da qui discesa per la Val Badia fino a Brunico, quindi risalendo la Val Pusteria di nuovo a Monguelfo.
I risultati sportivi e militari, come quelli in montagna, sono stati tutti opera del Cap. Vespignani, uomo di fatti e non di parole. Non c’è stato obiettivo che non abbia raggiunto. Poiché stimo l’uomo e lo ritengo onesto e incorruttibile, sono convinto che Vespignani, uscito dalla Farnesina con l’entusiasmo del giovane fascista, una volta entrato nell’ambito militare, abbia lentamente compreso che i buoni propositi si posssono realizzare, dove c’è armonia e collaborazione, e non con slogan, propaganda e operazioni fallimentari come quelle messe in atto dal partito fascista.
Senza polemiche, senza dichiarazioni, ma certamente convinto del passo che stava compiendo, Vespignani ha lasciato la divisa della Farnesina per vestire quella dell’Arma Azzurra.