È Carolina SORANO che racconta …
(tratto da “C’era una volta … in collegio”)
C’era una volta … in collegio … la lezione di musica. Avevamo un professore che noi romane chiamavamo “fratello di Romolo”. Era il bravissimo Maestro Remo Volpi.
Le sue lezioni erano interessanti e … divertentissime, mentre i suoi epiteti nei nostri confronti erano pesanti e non cambiavano mai. Con una maligna organizzazione, abbiamo trascritto alcune sue lezioni, sempre più sonore non per la musica, ma per le fragorose risate soffocate con rumorose soffiate di naso.
Ricordo questa dettatura:
“L’oratorio”
Lui: <<Dunque … “Con l’ulteriore sviluppo … “ si! … l’oratorio
in mezzo! … l’oratorio, punto … dunque … “Con l’ulteriore sviluppo della musica sacra, nasce l’oratorio.” …
se state zitte cinque minuti! … Pronte … ci siete?>>
Noi: <<Certo Maestro, siamo tutte!>>
Lui: <<”Alla banda popolare, oppure alle sacre rappresentazioni
…” … badate che me vado! … “… segue questa nuova
forma di musica sacra che …” …… ci sei Desi? … “… spogliandosi …”>>
Noi: <<Chi? Io Maestro?>>
Lui: <<No tu! … “… di ogni momento eterogeneo …” … state zitte! “… vuole diventare profondamente religiosa. San Filippo Neri fu il primo a comporre l’oratorio …” … zitte!! “nel 1595”>>
Noi: <<Ahhh! … non adesso Maestro!>>
Lui: <<Si, ma adesso state zitte!! Dunque, mettiamoci d’accordo! Non chiacchierate beccamorte! … “Chi svi-
luppò l’oratorio secondo linee un po’ classiche fu Carissimi Giacomo che …”>>
Noi: <<Maestro! Carissimi Giacomo!>>
Lui: <<Silenzio! “ … passò alla storia.” Ma … in quante non scrivete? … Avanti!>>
Noi: <<Maestro, non hanno bussato!>>
Lui: <<”Altri, come il Cavalli …”>>
Noi: <<Maestro, i cavalli!>>
Lui: <<Silenzio, zitte!! Siamo in tredici a parlare (12+1) e non si capisce nulla. Per la Mariannina di coccio! Avanti, abbiamo finito … “… sentono l’influsso del melodram-
ma.” … punto e basta per oggi. Chi rilegge? …>>
[silenzio]
(finalmente!) Noi: <<Arrivederci Maestro!>>
Commento di tutte noi:
<<Sarà un oratorio, ma deve essere proprio una musica divertente, forse anche ballabile!>>.
E … ricordo la nostra telegrafista Egea che dalle finestre del dormitorio, con una lampadina e l’alfabeto “Morse”, ci collegava con i “meglio” ragazzi di Loreto che la sera, appostati oltre il cancello tentavano di farci una serenata.
Ahh quanti ricordi! (e non è la “reclame” del caffè).