È Renato FERRARI che racconta …
Si continuava a organizzare i tornei di calcio, molto seguiti, e anche di pallavolo nella quale si distinguevano i ragazzi della settima squadra, alcuni molto bravi.
Ero migliorato molto nel gioco del calcio, adesso avevo molto fiato, correvo per tutta la partita ed ero diventato un mastino della difesa, mi facevano marcare sempre l’avversario di turno più temibile; c’era un ragazzo di Milano: Maglietti, una mezz’ala di punta -si direbbe oggi- che si arrabbiava sempre per la mia marcatura stretta. Noi della sesta squadra vincevamo quasi sempre il campionato interno con Armienti -di Bologna- che ci guidava: prima e durante il torneo, la mattina ci faceva alzare con un’ora di anticipo e, prima di andare a scuola, ci portava a fare ginnastica e giri di campo. I palloni nel frattempo erano cambiati, non avevano più il bocchettone come qualche anno prima quando stavamo a Firenze, ma erano uniformi e si gonfiavano con lo spillo.
Ormai facevo parte a pieno titolo della “nazionale” di calcio dell’istituto. Una domenica pomeriggio giocammo una “anteprima di apertura” nello stadio dove più tardi sarebbe sceso in campo lo Spezia che militava in serie “C”. Giocavamo contro la squadra giovanile dello Spezia rinforzata da alcune “riserve”, tra cui un Aviere di leva che prestava servizio a Cadimare e che aveva organizzato la partita. Inizialmente vincevamo uno a zero, ma poi alla fine perdemmo per due a uno, ma con onore. Quando, durante una fase di gioco, salvai dalla linea di porta un pallone che stava per entrare -un gol sicuro- sentii un boato e, alzando gli occhi, mi emozionai alla vista dello stadio colmo di spettatori che, in attesa della partita dello Spezia, ci seguivano con partecipe attenzione e interesse.
Dopo tale partita, quattro di noi fummo scelti dallo Spezia che avrebbe voluto farci giocare nelle loro “giovanili”, purtroppo, il nostro Direttore, il Colonnello Torazzi, si rifiutò di accordarci il permesso perché dovevamo studiare; così io e altri compagni di collegio, all’insaputa del Colonnello, cominciammo a giocare la domenica nella squadra del Fezzano che partecipava al campionato di categoria.