È Giulio MARTUCCI che racconta …
Rimasi all’istituto “U. Maddalena” di Gorizia fino al 13 settembre 1943, quando, a ridosso dell’armistizio, il collegio fu “occupato” dai partigiani jugoslavi. Dopo quell’“evento” tutti gli allievi andammo in destinazioni diverse: presso la propria famiglia, oppure alla sede dell’istituto “Baracca” a Loreto.
In quella circostanza, con mio fratello Camillo, da S. Pietro di Gorizia, con un rocambolesco viaggio fino a Oderza con i mezzi dell’ONFA e poi in treno, giungemmo a Ferrara.
Nel novembre 1943 ci venne comunicato dall’ONFA che avremmo potuto rientrare il collegio a Lovere, presso il convitto Nazionale “Cesare Battisti”, oppure a Fermo presso il Convitto “G. Montani”: in famiglia decidemmo di rimanere a Ferrara dove nel frattempo avevamo iniziato l’anno scolastico.
Al compimento del 17º anno, grazie ad una legge speciale, gli allievi del “Maddalena” venivano arruolati, con ferma volontaria di trenta mesi, nell’Aeronautica Militare in qualità di Avieri Allievi ONFA fino al completamento degli studi di scuola media superiore e, con il conseguimento del diploma, nominati S.Ten. AArs di complemento con ferma iniziale trimestrale e poi annuale, rinnovabile fino al conseguimento della laurea.
Nel maggio 1946 (Camillo ed io avevamo appena compiuto i diciassette anni) l’ONFA ci comunicava che potevamo fare domanda di arruolamento volontario nell’AM, accettammo l’invito con l’intesa di essere chiamati a settembre, dopo gli esami di riparazione.
Alla fine di settembre, Camillo ed io ci presentammo alla caserma Piccagli a Roma in via Livorno ospitati in una baracca riservata a noi Avieri Allievi del “Maddalena”. L’incontro con i vecchi compagni “goriziani” fu una grande festa. Fondammo lo “Sta fava club” … antenato del “Club ex Allievi ONFA”.
Dal 14 ottobre fummo ospitati temporaneamente alla Scuola di applicazione dell’AM di Firenze (alle Cascine), oggi sede della Scuola di Guerra Aerea.
Con nostra grande sorpresa e gioia, come Direttore dell’istituto trovammo il Col. G. Casero, ex allievo del “Maddalena” di Gorizia (1934/35).
Eravamo alloggiati in camerette a tre posti, ben rifinite e arredate e con ottimi servizi igienici. Camillo e Nino Artuso, miei compagni di stanza, mi fregavano la biancheria pulita (mutande, magliette, pedalini, camicie) sostituendola con la loro sporca!!!
Ci misero subito al lavoro per allestire alcuni locali da adibire a camerate e aule di scuola e di studio in un altro fabbricato; avrebbero ospitato gli allievi, ancora non militari, in arrivo con l’imminente inizio dell’anno scolastico.
Lavorammo con impegno ed entusiasmo trattandosi di nostri “fratellini”, ai quali in un primo momento, avremmo fatto da Istitutori.
Rimasi in quella sede per un anno e dopo aver conseguito nel 1947 la maturità scientifica fui dimesso dal collegio e trasferito a Roma alla Direzione Generale del Personale Militare, ma in forza e alloggio alla caserma Romagnoli, in attesa della nomina a Sottotenente di Complemento che giunse il sei marzo 1948.
A fine estate dello stesso anno il “Maddalena” fu trasferito sul colle di Montughi (in Firenze) nella metà di un grande stabile condiviso con un seminario.