Il racconto pieno di emozione del nostro amico Nicola, che risponde a tre domande relative alla sua esperienza durante la celebrazione del centenario AM svoltasi a Pratica di Mare
La 3 giorni che hai fatto a Pratica di Mare per il centenario che ricordi ti ha lasciato?
I tre giorni passati a Pratica di Mare sono stati un’ubriacatura di emozioni, sensazioni, fatti, eventi, incontri che mi hanno lasciato per un certo tempo stordito ma allo stesso tempo felice di aver potuto partecipare a questo evento da una postazione così privilegiata come quella dello “stand ONFA”.
Ho avuto la possibilità di incontrare ex colleghi, ex allievi del mio corso ONFA, tantissimi amici che non vedevo davvero da tanto tempo, ma la cosa che mi ha colpito di più è stata quella di aver avuto il contatto con tanta gente che mi ha raccontato le loro storie, le loro emozioni e trasferito i loro ricordi, come parlando ad un vecchio amico non ad uno sconosciuto.
Mi ricordo il VAM che ha fatto servizio negli anni 80 a Rimini emozionato nel rivedere e sentire di nuovo il rombo del 104, oppure l’ex allievo di Firenze che, quando ha visto il logo dell’ONFA si è precipitato come se stesse tornando a casa.
Sono passate anche delle ex Allieve del Baracca che non ho fatto in tempo ad incontrare tanta era la calca in alcuni momenti, quando i Sottufficiali che lavoravano con me mi chiamavano per dirmi che c’era un ex allievo o allieva ma che non riuscivo a parlarci perché nel frattempo era andata via con la promessa che sarebbero tornati in un momento più tranquillo.
Con Agostino, Pierluigi, Cristian, Massimo, Roberto, Ghegna ed altri sono riuscito a scambiare quattro parole fugaci, veloci ma che per me sono state piene di significato, pregnanti del momento che stavamo vivendo, significative di poter incontrare anche solo per un momento un fratello con cui ho condiviso i migliori anni della vita mia, tanto per citare le parole di un famoso cantautore.
Ringrazio Dodo e mi scuso con lui per avermi offerto una bellissima birra ghiacciata, ma per aver speso con lui solo pochi momenti trascinato via dagli impegni di dover gestire uno stand che in alcuni momenti è stato letteralmente preso d’assalto.
Mi rimangono in mente tanti immagini come quella di quel signore che mi chiede se può prendere un portachiavi quello con la strip azzurrina “Remove Before Flight” che avevamo fatto fare con il sito dell’ONFA www.onfa.org, gli dico di sì, mi dice se deve qualcosa, gli rispondo no grazie e lui fa scivolare 50€ nella cassettina delle donazioni con il logo dell’ONFA in bella mostra.
Oppure il braccio di una signora che sbuca tra altre mani e mette 40€ nella cassetta e faccio appena in tempo a incrociare il suo sguardo giusto per dirgli se potevo darle qualcosa e lei mi saluta con la mano con un cenno del no e si allontana con un sorriso. La faccia emozionata e grata di tanti bambini a cui regalavamo un album da disegno e alcune matite per disegnare che poi si avvicinavano
allo stand e quindi poi donare al papà o alla mamma sempre più interessati un poster di un velivolo o qualche altro gadget che ci aveva dato il nostro 5° Reparto, insieme con la cartolina dell’ONFA con dietro l’indicazione del 5×1000 all’ANCEAO che spiegavamo è l’associazione ex allievi che collabora con l’ONFA nell’assistenza agli orfani e alle loro famiglie.
Insomma, avrei centinaia di aneddoti, di piccoli episodi, di grandi emozioni donate da uno sguardo, da un sorriso, da una stretta di mano per quello che facevamo anche e soprattutto dai nostri colleghi, nei primi giorni dell’evento.
Una cosa che mi ha fatto sorridere è stata la storia di ex marinaio americano, figlio di immigrati che è rimasto a parlare con noi per un po’ di tempo raccontandoci tutta la sua vita, un po’ in inglese un po’ in uno strano italiano distorto da un dialetto irriconoscibile, o anche quella di due turisti inglesi che erano venuti dal nord dell’Inghilterra per visitare il museo di Vigna di Valle e partecipare all’evento di Pratica, dove poi ho scoperto che addirittura erano iscritti all’Associazione Arma Aeronautica di Venezia. Voglio concludere dicendo che quello che mi ha lasciato questa esperienza è stata la grande umanità che ho riscontrato in tantissima gente, molti hanno donato d’istinto quasi a vergognarsi di prendere un cappellino o una maglietta a fronte di una donazione che andava agli orfani del personale dell’Aeronautica.
Un ultimo aneddoto che mi ha lasciato come un vuoto dentro è stato il racconto e l’amicizia di uno degli ultimi sottufficiali piloti dell’Aeronautica che mi ha detto: “io sono particolarmente affezionato all’ONFA perché in una certa maniera mi sento un orfano anch’io in quanto ho perso mia figlia quando lei aveva 18 anni. Un padre non dovrebbe mai sopravvivere al figlio, non è naturale”. Nel raccontarmi la sua storia gli ultimi anni passati in AM, mi ha raccontato di sua figlia mentre si vergognava di essersi emozionato, e una lacrima gli bagnava la guancia.
Ecco, penso sia stata una esperienza toccante e profonda e insieme alle altre, più fugaci, a tratti più allegre, hanno rappresentato uno scorcio di tante esperienze in AM che poi sono il bagaglio di tutti noi. Posso senz’altro dire che la 3 giorni di Pratica di Mare è stata una delle più belle ed emozionanti esperienze della mia vita che porterò sempre con me nel mio cuore.
Lo stand dell’ONFA è stato apprezzato, le persone erano interessate a quanto svolge l’ONFA e l’ANCEAO?
Dire che lo stand dell’ONFA è stato apprezzato è molto ma molto riduttivo. Siamo senz’altro stati presi d’assalto e non solo perché davamo qualche gadget in cambio di una piccola donazione, ma perché per molti rappresentavamo qualcosa, una istituzione che comunque assiste chi è nel maggior bisogno in un particolare momento della sua vita. Tantissima gente, soprattutto nei due giorni aperti al pubblico, quindi non solo al personale aeronautico che più o meno dovrebbe conoscere cosa fa l’ONFA, si è avvicinata con curiosità e qualche volta, grazie anche all’iniziativa dei nostri Sottufficiali e degli Allievi ONFA presenti allo stand, siamo riusciti a spiegare cosa l’ONFA faceva insieme all’ANCEAO per la raccolta del 5×1000. Tutti, ma dico proprio tutti, sono rimasti sorpresi e benevolmente impressionati dal fatto che l’A.M. avesse una tale organizzazione e ricordo di una signora dell’INPS, mi sembra, che mi diceva che anche tutte le aziende e organizzazioni statali dovrebbero avere una tale organizzazione, con la cui cosa concordo pienamente.
Cerano anche degli attuali allievi dell’ONFA con te allo stand e che impressione ti hanno fatto erano emozionati e tu ti rivedevi in loro?
Rosa e Giuseppe sono stati le colonne portanti dello stand dell’ONFA alla manifestazione di Pratica di Mare. Senza di loro non ce l’avremmo fatta.
Approfitto di questa pagina per ringraziarli di cuore, sono stati fondamentali e soprattutto instancabili. Hanno lavorato sodo, senza sosta, senza chiedere niente, quasi che sentissero che quella era casa loro, che tutto dipendeva da loro. Ci sono stati momenti di stanchezza, e vi assicuro che il caldo e la folla alle volte li hanno messi a dura prova, ma non hanno mollato mai. Sono stati due ragazzi formidabili. Noi tutti li abbiamo adottati benevolmente. Chi li ha accompagnati a vedere la mostra statica, chi nell’hangar dei simulatori, chi a cena la sera, chi si è adoperato per procurargli il cappellino bianco del centenario a cui tenevano moltissimo. Il secondo giorno, appena la folla è scemata intorno alle 18:00, abbiamo chiuso lo stand e siamo tutti andati a vedere le frecce tricolori in linea volo. Sono state emozionanti e ho visto in quei due ragazzi un particolare luccichio nei loro volti.
Da parte mia grazie ad Andrea “er palletta”, ex onfino anche lui era a Pratica nella “flight line”, li ho accompagnati a vedere l’evento dall’alto della Torre di Controllo. Mi sono sembrati molto contenti e senza parole, Giuseppe in particolare che girava intorno incuriosito e emozionato. Beh, che dire due ragazzi fantastici. Mi sono riconosciuto in loro? No, questi sono di gran lunga molto più in gamba di me ai loro tempi. Una cosa abbiamo in comune e penso abbiamo tutti noi ex onfini, la maturità, sono molto più grandi della loro età appena 17enni, ma anche noi lo eravamo, perché un evento così ti fa diventare grande tutto di un colpo.
La vita però ci ha ripagato di tutto e auguro a loro e alle loro famiglie un gran bene e tanto successo e felicità; Rosa e Giuseppe ancora grazie.
Caro Nicola sono felice di averti con Segretario generale della nostra O.N.F.A.