È Nicola GENOVESE che racconta …
Eravamo già nel mese di giugno e il caldo era insopportabile.
A sera tardi, con i pantaloncini corti e una maglietta andammo vicino alla gru e ci tuffammo in acqua. All’inizio si spaventammo. Non molto distante galleggiava una sagoma scura, ci avvicinammo … era Gigi Pinna che aveva avuto la stessa idea.
La nostra assenza non passò inosservata al Maresciallo Ledda. Poco dopo ci rintracciò e ci ordinò di uscire subito.
Eravamo bagnati come pulcini e il leggero venticello ci procurava dei leggeri tremiti.
Si avvicinò e sottovoce ci disse: <<Ka! … Potevate almeno portarvi un asciugamano. Così vi prenderete una polmonite.>>
<<Io non vi ho visto. Ritornate subito in camerata ed asciugatevi>>.
Nulla sfuggiva all’occhio vigile di Ledda. Giulio rimarrà sempre nei ricordi come il grande “Ka”.
Era il suo intercalare che metteva in tutti i suoi discorsi.
Il sardo sapeva tutto di tutti, ed era sempre pronto ad aiutarti, ma guai a disubbidirgli o a mentirgli.
Un vero fratello maggiore.